domenica 28 dicembre 2008

Buon anno

Spesso impiego energie, tempo denaro, per un ideale.

Un ideale non è una persona che conosci, un amico, un fratello.
Non attiva un meccanismo di solidarità istintiva.

L'ideale non è nessuno e racchiude tutti.
E allora per chi lotto, quando mi batto per un ideale?
Per una perfezione, che è assenza di sofferenza.

Lotto contro la sofferenza anche di chi non conosco, ma che non sopporto perché si propaga a me.
Per semplice parentela umana.

Buon anno a noi idealisti

giovedì 25 dicembre 2008

Il giardino di limoni (film)

Salma è una donna palestinese, che vive di quello che riesce a procurarsi dai suoi alberi di limoni, un piccolo appezzamento ereditato dal padre.
La sua vita cambia quando nel terreno confinante viene a vivere il ministro della difesa israeliano.

I suoi alberi vengono visti come un possibile nascondiglio di eventuali terroristi, così si decide di tagliarli.
Salma è sola. Il suo unico figlio maschio è a New York e le due femmine sono alle prese con la dura vita dei Territori Palestinesi.
Mentre cerca di capire come reagire, le costruiscono una barriera attorno al limoneto, che le impedisce di innaffiare.
Intanto, dall'altra parte, nella villa del ministro, la moglie inizia a capire che sta succedendo qualcosa. Quando Salma scavalca la barriera per andare ad accudire i suoi limoni ormai quasi secchi, il suo sguardo per un lungo attimo si aggancia a quello della giovane moglie del ministro. In quel silenzio c'è una richiesta d'aiuto che passa da donna a donna, e la israeliana ne resta turbata, tanto da prendere le difese della palestinese in una conversazione con il marito.
Salma chiede aiuto ad un avvocato amico di famiglia, disposta a tutto pur di salvare la sua terra. L'avvocato crea un caso e i media si iniziano ad interessare della vicenda, tanto da chiederne spesso conto al Ministro, nelle interviste, che per questo motivo inizia ad infastidirsi seriamente.

L'inaugurazione sfarzosa della villa del ministro stride con con la dignitosa povertà in cui vive Salma, ormai corrosa dall'ingiustizia di essersi vista respingere anche la sua richiesta giudiziale di primo e secondo grado.

Ma il giovane avvocato vuole ricorrere alla Suprema Corte e tiene accesa la sua speranza, mentre tra i due nasce un sentimento, subito contrastato dal capo villaggio, che mette in guardia la donna dal non profanare la memoria del suo povero marito con comportamenti disdicevoli.

Salma e l'avvocato rimangono uniti nella loro battaglia, come nel loro amore. Tutto quello che ottengono è una sentenza che sostituisce lo sradicamento dei limoni, con la loro potatura a 30 centimetri.

Salma tocca con mano la sua impotenza. Esce dall'aula della Suprema Corte sconfitta e confusa, quando ancora una volta incontra lo sguardo della moglie del ministro, che sfidando tutti i divieti, era voluta andare all'udienza.
Le due donne non si parlano mai; ma sono a modo loro alleate contro uomini - il marito ministro e il capo villaggio arabo - che non capiscono le cose con la loro stessa intensità.

E' un film duro e delicato insieme. Che unisce la denuncia dell'ingiustizia, con la speranza della vita, sempre pronta rifiorire.
Come un albero di limone.

mercoledì 24 dicembre 2008

Presepe

In questa vigilia, niente inviti.

Con mia moglie siamo andati allo spettacolo delle sei a vedere un bel film, l'ospite inatteso. Eravamo in una platea meravigliosamente vuota, dopo aver lasciato fuori la folla.

Al ritorno, è ora di cena e la strada è vuota e silenziosa, sotto finestre piene di luci.
Solo i venditori ambulanti che smontano i banchi, più in là un gruppo di extracomunitari tranquilli che conversano e ridono tra loro lasciando nuvolette di fiato davanti alle bocche, un barbone randagio con due cappotti e la sua busta di plastica che parla di sé a nessuno e barcolla seguendo la sua cometa.

Tutti in cerca di pace, in questo presepe urbano.

sabato 20 dicembre 2008

Regalo

Il regalo.
Accidenti a lui

Tutta colpa dei Re Magi e della loro pessima idea di portare oro, incenso e mirra.
Se avessero mandato solo due righe sentite di “felicitazioni per la lieta nascita…”, mica eravamo messi così.

Le strade di Roma sono in piena. Altro che Tevere.
Una rissa di gente, spinte, pacchetti, cellulari, cassiere sull’orlo della crisi…

E’ Natale. Dobbiamo essere tutti più doni.

venerdì 12 dicembre 2008

Valore

"Sì, sono d'accordo su tutto, ma una giornata in meno di stipendio non me la posso permettere" E' questa la frase che mi sono sentito dire anche dai colleghi più convinti dei danni e delle ingiustizie che questo governo sta causando.

Oggi, io sciopero, ma queste assenze mi fanno male.

Capisco la crisi e tutto il resto, ma i nostri padri hanno rinunciato a molto di più per guadagnarsi una maggiore giustizia sociale. Quella che noi oggi dovremmo difendere.
Sempre che ne capiamo ancora tutto il valore.

domenica 7 dicembre 2008

Seggi

Election Day per le votazioni amministrative ed europee: le propone il Ministro Maroni per risparmiare tempo e soldi.

Bene, rilancio: vorrei che non si allestissero più i seggi nelle scuole, per non pesare su queste strutture, che di problemi ne hanno già tanti.

Mi ha colpito vedere le elezioni americane con i seggi nei super mercati.

Non pretendo tanto, ma si potrebbe lanciare un piccolo bando locale per invitare chi volesse, a mettere a disposizione il suo locale - purché idoneo e senza barriere architettoniche - salvo un rimborso spese forfettario per il "fermo attività".

Sicuramente si spenderebbe anche meno.

venerdì 28 novembre 2008

Soldi

Spesso chi dice di non essere attaccato ai soldi, ha già i soldi attaccati a sé.

lunedì 24 novembre 2008

Lotto

Rimango sempre male quando vedo pubblicizzare il gioco del Lotto.

Sanno tutti, infatti, che questo "svago" è diventato per molte persone una vera e propria malattia, come accade per qualsiasi gioco d'azzardo.

Ma quello che mi dispiace di più è vedere nelle ricevitorie dei bar, che sono le persone più povere a rovinarsi per giocare "a oltranza".

Altro che pubblicità; come sui pacchetti di sigarette, dovrebbero scrivere su ogni ricevuta "Il gioco del Letto se non è moderato, ti rovina"

giovedì 20 novembre 2008

Zucconi

Vittorio Zucconi arriva alla Feltrinelli scortato da Ezio Mauro e Ilvo Diamanti. Si siede su un tavolo disseminato di copie del suo ultimo libro
"L'Aquila e il pollo fritto".

E' di buon umore, come al solito.
Cede il primo intervento Mauro, che parla di come è bravo (Zucconi), di come scrive bene, del giornalismo, l'obiettività...

Diamanti dice altre cose sull'opinione pubblica italiana e americana, che i più radicali antiamericani stanno in America perché un paese libero non ha paura della dissidenza
Ma non tollera i bari, i furbi ed è in grado di strapazzare un presidente come Clinton non per quello che ha fatto con la stagista, ma perché ha mentito davantia una corte...

Zucconi dice altre cose serie, divertenti, ma una mi colpisce: solo il 6% degli americani ha il passaporto.
E penso che la maggior parte della popolazione americana mette raramente il naso fuori dal suo paese, ma poi comanda il mondo.

Anche nelle mode.
"Sapete - fa Zucconi a proposito di mode - da dove viene il modo che hanno oggi i ragazzi di portare le braghe calate? Dalle galere americane. Appena gli adolescenti dei quartieri poveri entrano in prigione, si vedono togliere la cinta per evitere che s'impicchino. Così, vanno in giro con i calzoni calati. Allora. i parenti e gli amici hanno iniziato a imitarli girando anche loro con i calzoni bassi sul sedere, sia per solidarietà, sia per far vedere che erano tipi tosti, da galera".

Esco mentre ancora stanno applaudendo per evitare la ressa e vedo un bel siparietto sull'uscio della libreria. Il sistema antitaccheggio che suona, la guardia giurata che ferma Diamanti e Mauro senza riconoscerli e ascolta le loro ragioni con la smorfia di chi fa collezione di scuse.
Quando arrivo anch'io all'uscita c'è Mauro sconsolato che insiste"...ma guardi glielo giuro, noi siamo dei relatori e questa è una copia che ci hanno regalato..."

domenica 16 novembre 2008

Rischio

La cosa che invidio di più a Obama?
La voglia di rischiare dei suoi elettori.

Qui da noi, se parli di cambiamento, devi sempre accollarti il bagaglio ingombrnte dell'identità, del "non si butta mai niente".

Una valigia senza rotelle carica di passato rassicurante, che pesa, rallenta, sfinisce... finché non arriva uno che dice "Meglio rinunciare"

Nel nome dell'identità, ovviamente.

giovedì 13 novembre 2008

Utopia

Sogno (sì, anch'io sogno...) gli SUIP - Stati Uniti d'Israele e Palestina.
Con capitale comune Gerusalemme e arabi e ebrei pacificati, mischiati, solidali.

Che lottano uniti contro la siccità.
Che offrono la loro esperienza come mediatori culturali per la risoluzione dei conflitti tra Occidente e Oriente, come una ONU del deserto.

Dove i giovani la sera vanno a ballare
E qualcuno fa l'amore sulla spiaggia...

domenica 9 novembre 2008

Usura

"Silenzio assordante": basta.
Non ne posso più di questa espressione.

Vorrei che esistesse un'Agenzia contro l'usura delle parole, per denunciare chi ne abusa impunemente.

venerdì 7 novembre 2008

Giacca

C'è un negozietto dietro a Campo de' Fiori dove vendono giacche usate.
Ma belle e in ottime condizioni.

La prima volta che ne ho comprata una, ho fatto uno scherzo a mia moglie.
"Vedi - le ho detto - questo sono quelle con cui vestono i morti... e dopo il funerale gliele levano, le stirano e le vendono"

Ricordo ancora il suo viso inorridito mentre io continuavo con grande tranquillità il resoconto.
"Se ci fai caso - le feci avvicindadole con cinismo una manica al vico - si sente ancora l'odore di candela"
"Ma è orribile!", sbottò alzandosi d'impulso per guadagnare distanza dall'orrido indumento.

Ovviamente, le spiegai tutto e ci ridemmo insieme, ma quando oggi le ho fatto vedere il mio ultimo acquisto, lei mi ha fatto "E' una giacca nuova o è del morto?"

Gaffe

"Scusa Bonaiuti, perché tutto 'sto casino... ma il motto di Obama non è Sì, ci abbronziamo, Yes we tan?

No Silvio... è Yes we can

mercoledì 5 novembre 2008

Usa: bella lezione

C'è il valore superiore dell'unità - di partito o nazionale - che alla fine impone la riconciliazione: è questa la lezione più alta di queste elezioni americane.

La si è vista tra la Clinton e Obama dopo l'aspra battaglia delle primarie; e più solennemente tra Obama e Mc Cain, nel bellissimo discorso - da obamiano gliene do volentieri atto - che lo sconfitto ha rivolto al "suo Presidente", riconoscendone la vittoria nel nome dell'unica patria.

E qui, il paragone con l'Italia, non conforta.

Da Berlusconi che parla di brogli se perde (e poi si rifiuta persino di riconoscere la vittoria di Prodi).
Alle primarie - di cui tutti si dicono sostenitori a parole - ma che nessuno vuole svolgere, per paura che la competizione degeneri in faziosità e provochi una spaccatura difficile poi da ricomporre, proprio per la debolezza del "valore superiore" dell'unità.

martedì 4 novembre 2008

uno-due

  1. Per fare l'opinione pubblica, bisogna rendere pubbliche le proprie opinioni.
  2. Se pochi lo fanno, deperisce la democrazia

domenica 2 novembre 2008

Didattica

"Non è possibile che gli studenti abbiano provocato il fermo della didattica per tutto questo tempo" fa il mio collega.
E' una didattica diversa, dico, ma sempre un modo per imparare.

Durante un'occupazione si comprende - forse per la prima volta - che la politica non è quella cosa noisa di cui non si capisce niente e che non serve a niente. Quando ti viene addosso ha la forza di un treno e può spazzare via il tuo presente e il tuo futuro in un colpo solo.

Si capisce il rapporto di forze che contrappone gli interessi; la democrazia per decidere che fare (e i prepotenti che non vogliono rispettare la maggioranza); la tattica, l'informazione, il potere della parola e dell'intelligenza.

Quando gli studenti si mobilitano, torna di moda l'intelligenza.
Sì, ci sono gli eccessi, ma tutto questo mi sembra molto didattico.

sabato 1 novembre 2008

Coyote

"Negli USA, fa il mio amico americano, votiamo poco, intorno al 25%".
Perché?
"Per poca cultura e tanti debiti. Se sei immerso nella sopravvivenza, tutto il resto ti sembra insignificante. Occorre un'istruzione medio-alta per capire tutta la catena di cause ed effetti che legano un presidente alle tue rate mensili. E pochi ce l'hanno"
E Obama?
"Lui ha fatto capire a parecchie persone che si può vivere meglio se c'è un presidente che provoca un cambiamento"
Vincerà?
"Dipende da quanti hanno capito il valore del loro voto, perché per anni è stato svalutato. Obama di questo si è occupato in tutta la sua campagna. Ha guardato dritto negli occhi gli indebitati senza protezione sanitaria e ha detto: io da solo non posso aiutarti, ma se mi voti possiamo vivere meglio tutti. Non solo i ricchi".
E ci riuscirà?
"In Italia ho imparato ad essere superstizioso... anche perché Mc Cain mostra le sue cicatrici di guerra come segno d'identità americana. E l'America è piena di uomini e donne rovinate dalle guerre, che si riconoscono nelle sue menomazioni".
Come passerai la notte del voto?
"Sveglio come un coyote, attaccato alla CNN e con una scorta di birre in frigo..."

venerdì 31 ottobre 2008

Benessere

Oggi, per esempio, pensavo che NON soffro di mal di piedi.

Voglio provare a godermi il benessere quando c'è, per non dovermi occupare delle mie parti del corpo solo quando mi fanno male.

giovedì 30 ottobre 2008

Suv

Spengo la lampada sul tavolo della collega.
E' più forte di me. Lo faccio anche a casa. Anzi, soprattutto a casa.

Ho rinunciato alla seconda macchina, vado a piedi, ho la tessera dell'autobus...
Poi, leggo che nel 2030 avremo bisogno di un altro pianeta, perché questo lo avremo consumato.

Così, sento montare l'unico rancore che non riesco a controllare:
quello contro i proprietari di Suv.

Forse avranno avuto un'infanzia infelice... oppure c'entra Freud.. pensano di avere qualcosa di troppo piccolo da doverlo compensare con qualcosa di troppo grande.

Chissà... ma quando vedo quei cassoni girare nelle fragili viette del centro, il moto di rancore sale.
Adesso, nel mio immaginario negativo, sono peggiori di quelli che hanno la Golf e guidano peggio di quelli col cappello.

(lo so, devo disintossicarmi dai miei pregiudizi)

mercoledì 29 ottobre 2008

Mamma

La ragazza sull'autobus sbuffa e rimette il telefonino nello zainetto.

"Era mia madre - fa alle compagne appollaiate in quattro su due sedili - m'ha detto perché non sto davanti a scuola a maniferstare... lei è passata e non m'ha visto... "

"Mò non solo non posso saltà la scuola, ma manco le manifestazioni..."

lunedì 27 ottobre 2008

Caffé

Ammiro molto chi prende il caffé senza zucchero.

C'è in loro una sorta di ascetismo; la ricerca dell'essenza del sapore senza coperture, droghe, infingimenti.

Vorrei anch'io prendere il caffé "puro".

Oggi ho provato... ma è amarissimo.
Ma con lo zucchero e una macchia di latte cremoso mi fa impazzire.
(Non diventerò mai un asceta)

domenica 26 ottobre 2008

Politica emotiva

Preferisci farti goveranre da un "simpatico incompetente" o da un "noioso esperto"?

Sembra un gioco, ma se andiamo a guardare tra le pieghe delle scelte elettorali degli ultimi anni, la spaccatura dell'elettorato si è realizzata spesso su questo dilemma.
Quando la politica "emotiva" supera per impatto quella reale, allora iniziano i guai.
Perché vuol dire che la soglia di consapevolezza sociale è scesa sotto la linea della sustistenza; che la democrazia si è svalutata, come una moneta di cui si percepisce sempre meno il valore.
E in questo contesto "emotivo", una barzelletta può generare più consenso di un risananmento dei conti pubblici.
Ogni riferimento a fatti e persone è del tutto voluto.

venerdì 24 ottobre 2008

PD

Mi sono iscritto al Pd.
La mia prima tessera.
Ora sono un Democratico, ascendente "società civile".

Mamma, non mi guardare così, da lassù...
Lo so, eravamo una famiglia borghese. Ma adesso non sono mica comunisti, sai..

Gelmini

La Ministra Gelmini, nel suo recente discorso in Parlamento, ha dimostrato di non conoscere a sufficienza l'italiano.

Per evitarle ulteriori traumi, proporrei la costituzione di un gruppo parlamentare "ponte", dove inserire i deputati che non padroneggiano la lingua nazionale, per favorire la loro integrazione con il resto dell'aula.

mercoledì 22 ottobre 2008

Facebook

Mi sono iscritto a Face book un paio di settimane fa.
Poi ho visto che il massimo svago è il collezionismo di amicizie.
Allora me ne sono andato.

lunedì 20 ottobre 2008

Neri

Neri Marcorè arriva nell'ostello in Sardegna, dove stiamo tutti noi del corso di scrittura. Lui è qui con la famiglia, perché deve chiudere il primo Festival della Leggerezza.

Lo vedo nella grande sala da pranzo che cerca con lo sguardo i suoi tre figli, cosinisti come tutti i bambini. Quando li ha radunati, gli vado incontro per salutarlo.

"Io sono un tuo ammiratore anonimo, tanto il mio nome non ti direbbe niente (lui rimane un po' spiazzato, poi rassegnato, indossa un sorriso anti-molestatore e si gratta la testa) Per dimostrarti tutta la mia considerazione farò una cosa tutti i giorni del tuo soggiorno (il sorriso diventa tirato, è evidentemente preoccupato Ah... bene.. che farai?) ...ti lascerò in pace. (sospirone e sorriso vero di sollievo)

Neri è una bella persona e noi gli abbiamo regalato 4 giorni di normalità.
Penso che sia stato un regalo molto gradito.

Amnesty

Ieri mi sono iscritto ad Amnesty International. Ero universitario quando collaboravo alle "campagne".
Ma non c'è niente da fare, alla fine, gira gira..., ci sono ritornato.

giovedì 16 ottobre 2008

Crisi

Il problema è quando la crisi dai mercati si trasferisce ai supermercati.

mercoledì 15 ottobre 2008

Saviano

Utilizzo anche questo spazio per mandare tutta la mia solidarietà a Saviano, insieme a quella di tanti amici.
Uno scrittore che ha abraso la ferita della Camorra per liberarla da tutte le bende maleodoranti d'ipocrisia e indifferenza.
E curarla con la verità.

Il grido di questo scrittore non può restare una denuncia e basta.
Non abbiamo bisogno di altri "eroi borghesi".

Occorre invece ritornare ad occuparsi in modo serio del Mezzogiorno, del suo sviluppo, delle infrastrutture di cui ha bisogno, del sostegno dei giovani.

Insomma, servono iniziative integrate, di lungo respiro e con fondi adeguati.
La criminalità organizzata si batte con l'onestà organizzata.

martedì 14 ottobre 2008

Deboli

Una cosa questa crisi finanziaria ce l'ha chiarita:
le regole difendono i deboli.

lunedì 13 ottobre 2008

La Classe (nano recenzione)

Sono andato a vedere "La classe", il film francese premiato e discusso da giorni.
Voto 5 - Motivazione: non è né un documentario (perché si recita), nè un film (perché non elabora il suo contenuto).
Insomma un "ibrido", che si affida ad una sorta di "preter-realismo" dove ci si astiene da ogni approfondimento, per paura di contaminare le vicende con interventi premeditati.

Ne esce una registrazione dei fatti che aspira alla neutralità assoluta ed esprime un'energia distruttiva inarrestabile; una combustione tra il cinismo rassegnato dei ragazzi già persi nel razzismo e nella violenza, impermeabili alla cultura; e l'impotenza tenace dei professori, che nascondono la loro mancanza di motivazioni nell'adesione sofferta ai regolamenti.

Per due ore, accade quello che deve accadere e nessun può farci nulla.
Un po' poco per una palma d'oro. A meno che non vogliamo premiare un alibi.

giovedì 9 ottobre 2008

Eccessi

Questa crisi ha spompato anche il più rampante speculatore immobiliare.
Ora, neanche davanti a una nuda proprietà, gli si alza il Pil.

sabato 4 ottobre 2008

Creativa

Tra amici, si parla di viaggi.
Io racconto alcune avventure dei miei viaggi giovanili, soffermandomi in particolare su fatti relativi a quello in oriente, via terra, fino in Nepal.

Quando mi rileggo gli appunti di quegli aneddoti, scopro che più della metà di quello che ho detto non corrisdponde.
Temo che la mia memoria sia diventata così "creativa", da farmi ricordare sempre meglio cose che non sono mai avvenute.

venerdì 3 ottobre 2008

Incompiuta

Parlando dell'Italia, ricorre spesso il riferimento ad un "paese normale", che non c'è.
Per me quello che manca è la condivisione diffusa della Costituzione, cioè del "patto" che tiene insieme una comunità nazionale.

Infatti, non è un paese normale quello in cui c'è chi ne condivide i valori e chi invece li mette in discussione tutti i giorni, come è accaduto con il lodo Alfano, che ha stravolto il principio dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Senza la condivisione dei "valori comuni", non si consolida neanche il principio del "bene comune". E così, l'Italia rimane una nazione incompiuta e segnata dalle crepe dei particolarismi.

domenica 28 settembre 2008

America

Il mio amicio americano vive a Roma da 20 anni e anche se parla ancora come Olio, è una persona molto colta. Gli chiedo di darmi il suo punto di vista sul confronto tra Mc.Cain e Obama... così, a bruciapelo.
"Sai Massimo che Mc Cain ha fatto i suoi studi a singhiozzo e in un posto come l'università delle Hawaii, dove è arrivato 644° su 647, roba che là in sei mesi impari quello che io insegno in un giorno nella high school... "

"Ma dicono che gran parte degli americani sono sensibili agli eroi di guerra" "Sì, questo è un elemento che fa ancora sensazione, ma solo sull'elettorato emotivo, che però è tanto"

"Beh, anche la Palin pesca bene nell'elettorato emotivo, lei che fa figli e spara come un demonio".
"E' una cogliona. Il vecchio stereotipo di questa terra è la mia terra: quando c'è paura, anche la staccionata di casa diventa un check point, è un limite che non devi superare. Se lo passi, io sparo. E la Palin dice che fai bene. Anzi, lei si allena perché non si sa mai".

"Hanno tutti così paura?"
"Sì, ormai è un'epidemia. Ora neanche più delle banche ti puoi fidare. E la gente si sente frustrata, si chiude, spara... O forse, è talmente disorientata, che stavota potrebbe persino votare Obama".

martedì 23 settembre 2008

Marketing

Ogni mattina, vado in ufficio con una enorme Mercedes, con tanto di autista e aria climatizzata.

In realtà vado in autobus (Mercedes veramente), ma da quando il marketing è obbligatorio, ho imparato a darmi comunque un tono.

giovedì 18 settembre 2008

Canetta

Un figlio? Non subito. Prima vorremmo stabilizzarci per un paio d'anni e poi sicuramente... Questo è quello che dicevamo appena sposati e poi dopo pochi mesi mia moglie è rimasta in cinta.
Un nuovo cane? No, prima dobbiamo smaltire il dolore di Trilly e poi, fra qualche mese... E invece, sabato, mentre facevamo colazione insieme, non ne potevo più di quei musi lunghi. "Chi mi accompagna al canile comunale a prendere una cuccioletta?" Neanche avessi buttato un petardo in cucina, io!.. anch'io!.. Mai viste le figlie prepararsi così in fretta. E in mezz'ora stavamo già alla Muratella, vicino all'aeroporto, dove c'è il più grande e attrezzato canile del Comune di Roma. Abbiamo compilato il modulo e ci siamo messi in fila. Arriva una ragazza sorridente con una grande scritta sulla felpa: VOLONTARIO. "Leggo dal modulo che non cercate un cane di razza, purché sia femmina, cucciola e di taglia media, vero?" Ci scappa un ridicolo Sì in coro. Inizia la visita delle pretendenti. Il momento più duro, perché per sceglierne una, devi avere la lucidità di dire no a tutte le altre. Non è semplice, ma ci riusciamo e dopo colloqui con "educatori", firme e un piccolo contributo di 20,82 euro... Prisca è in macchina con noi sulla via di casa.
E' piccola, un po' bracchetta, tutta marrone con pelo medio, molto carina, ma io - per non farle montare la testa - la chiamo la "racchietta" o anche "la trovatella della Muratella". perché è stata trovata dentro uno scatolone insieme ai fratelli, in un parco.
Adesso, dopo solo una settimana che sta in casa, si è scatenata. Da morticina spaesata è diventata una indemoniata (quando si mette a terra con la pancia in su per farsi carezzare, gliela gratto pronunciando la formula di rito "esci da questo corpo... o spirito malvagio...").
Insomma, alle mie figlie e a mia moglie è tornato il sorriso. Io - in quanto unico uomo di casa, quindi virilmente duro - "accetto" con compostezza la canetta (e raccolgo le sue caccche).
Ma una cosa è certa: abbiamo capito che senza cana non ci sappiamo stare.

martedì 16 settembre 2008

Volantino

La ragazza mi porge il volantino mentre vado a passo svelto. Vedo al volo la pubblicità: non m'interessa. Passo al suo fianco, la guardo meglio, è sicuramente una che ha bisogno di lavorare. Ha ancora in mano un bel mazzo di volantini. Penso che se prendo il mio, finirà prima. Sono già due passi oltre, però. Torno indietro, la guardo, non capisce bene... allungo la mano verso la sua col volantiino. Lo prendo, sorride, sorrido. E me ne vado.

sabato 13 settembre 2008

Forse...

Due immagini di rinnovamento colte ad un incontro del PD romano:
  • la parlamentare Maria Coscia che arriva con me in autobus;
  • Nicola Zingaretti che ascolta gli interventi guardando chi parla (di solito i politici non si guardano) e non leggendo un giornale (di solito politici non si ascoltano).

Forse un partito nuovo sta nascendo davvero.

martedì 2 settembre 2008

Il PD che vorrei

Il PD arriverà presto al momento della verità: il tesseramento.
Io - da non iscritto - gurderò alla partecipazione e all'innovazione.

Difficile tornare alla ruotine dei partiti classici, dopo l'esperienza delle primarie.
Certo, non chiedo che si facciano primarie tutti i giorni, ma si potrebbero utilizzare non solo nuove tecnologie, ma nuove idee per coinvolgere i "militanti".

Bene le consultazioni on line (mini-referendum) ed altre esperienze di "democrazia on line".
Ma io mi riferisco soprattutto a iniziative di "animazione politica" per non rassegnarsi alla visione delle partite, come avveniva nelle sezioni.

Esempi?
  • Far realizzare (a giovani e non) dei "corti-inchiesta" su temi sociali, artistici, economici(immigrazione, sballo dei giovani, coro-vita, bellezza, casa, paure, ambizioni... ) per creare consapevolezza
  • E poi farli circolare, discuterne con gli autori, premiare chi ha tirato fuori temi inesplorati...
  • Realizzare radio o tv di quartiere gestite da e per i cittadini.
  • Organizzare incontri periodici d'arte (foto, lettura, musica...)
  • Gemellarsi con Circoli di un'altra città, italiana e europea... (un circolo del PD di Catania con uno di Bologna; uno di Roma con uno del PSOE di Valencia...)

Insomma, animare i luoghi della politica affinché succedano cose interessanti, per far sì che occuparsi degli altri - insieme agli altri - torni a diventare appassionante.

lunedì 1 settembre 2008

Invenzione

Invenzione: copri-bara da cerimonia.

bisogno:
- fare bella figura al funerale, risparmiando;
- non sprecare legno pregiato per le bare
- salvare le foreste e l'ambiente

soluzione:
cofano di elegante fattura con una sportello laterale dove si infila la bara di zinco; dopo la cerimonia, al momento della sepoltura si sfila e la bara di zinco dal cofano, affinché questo possa essere riutilizzato.

venerdì 29 agosto 2008

Ritardo premeditato

Il modo di guidare è un ottimo indicatore del grado di convivenza di una comunità.

Ad esempio, in Sicilia - dove sono appena stato per una splendida vacanza - guardando il traffico si capisce che manca il senso della collaborazione, uno degli elementi più decisivi per lo sviluppo locale.

Anzi, non solo manca, ma viene considerato come un'espressione di subalternità. Roba da persone non dignitose.

Così si ostenta l'indifferenza, segno dell' orgoglioso individualismo di chi vuole mandare un messaggio forte e chiaro al prossimo: io di voi me ne fotto.

Un esempio?
La guida con l'avambraccio sinistro penzoloni.
Il messaggio non verbale è: mi faccio solo i fatti miei; non chiedetemi altro.

Un altro esempio è il "ritardo premeditato".
Ogni gesto di relazione viene svolto con studiata lentezza affinché non sia percepito come l'esecuzione di un ordine, ma solo come scelta volontaria.

Questo vale anche fuori dal traffico.
Come quando mi avvicino alla cassa di un bar e c'è una signorina che appena mi vede avvicinare, sente il bisogno di chiamare l'amica per comunicarle una futilità.
Così mi mette in attesa, come a dire: decido io quando occuparmi di te, perché non sto qui a prendere ordini.

Devo dire che questi atteggiamenti - forse per i miei interessi in sociologia ed antropologia - mi colpiscono per la loro valenza culturale, più di quanto possano indispettirmi.

E mi viene da pensare che sono l'ennesima conferma che le comunità più democratiche ed evolute hanno perfezionato il senso di collaborazione e di fiducia reciproca.

Infatti, dove abbondano i furbi - i ladri di fiducia sociale - c'è ritardo di sviluppo.
E in Italia ne sappiamo qualcosa.

giovedì 14 agosto 2008

Ciao cana

Trilly è morta.
Così, di sera. Nella casa al mare.

La cana aveva 14 anni, ma mia moglie e mia figlia si sono disperate, nonostante sapessimo della sua grave cardiopatia. L'altra figlia è in Sicilia e abbiamo deciso di dirglielo al suo ritorno per non rovinarle la vacanza.

Io ho dovuto consolare tutti, ma con un macigno dentro.
Anche se le ho fatto tutti i dispetti possibili:
  • moto- orecchie: impugnate come fossero il manubrio di una moto con tanto di piccola ma fastidiosa rotazione per il gas di quella destra con rumore corrispondente
  • lifting cinese: tiraggio della collottola sopra la nuca fino a richiamare la pelle del viso per farle venire gli occhi lunghi da cinese
  • rapina in banca: alzare il sedere puntandolo verso i presenti e gridando "fermi tutti o sparo" (i miei nipoti da piccoli morivano dalle risate e mi chiedevano sempre di ripetere la scena...)
  • cana-canguro: alzarle da dietro le zampe anteriori e stringerle con le ginocchia quelle posteriori, per poi fare insieme dei salti da canguro.
  • i topetti di Frosinone: mimavo con le due mani dei topetti che si avvicinavano furtivi ai suoi polpastrelli per toccarglieli, cosa che le dava un gran fastidio (cantando con voce stridula un motivetto che mi sono inventato: siamo i topetti di Frosinone, siamo scesi alla stazione, affamati e molto arzilli, ci mangiamo le zampe di Trilly) e lei vedendo due "cose" camminare sulle dita verso le sue zampe, non sapeva a quale dedicarsi e ringhiava giarandosi nervosamente di qua e di là... fino a mordermi una delle due mani, ma piano.

Le dicevo spesso - per scherzare con le figlie che l'avevano tanto voluta - Non so se possiamo tenrti in casa, piccola cana, vedremo come ti comporterai...

Le abbiamo fatto il massaggio cardiaco, ma rimaneva ferma sul pavimento. Sembrava impossibile che fosse morta, aveva mangiato e girava sotto il tavolo a cena, come sempre, in cerca di qualche grassetto di prosciutto.

Dopo che sono riuscito a calmare un po' mia figlia e mia moglie, abbiamo scavato una buca in giardino, di notte, vicino alla palmetta. Poi ho chiesto a loro di allontanarsi e di lasciarmi solo.

Ho preso Trilly e l'ho adagiata nella buca in una posizione ancestrale, mettendole la testa nella sua posizione preferita. Sembrava dormisse.

Poi, ho iniziato a coprirla di terra, iniziando dal fondo e quando le ho coperto anche il muso, ho pianto anche io, in silenzio.

Va bene - le ho detto alla fine sudato, appoggiato alla pala - abbiamo deciso: potrai rimanere con noi.

venerdì 8 agosto 2008

Scrittura in miniera (2)

Descrivete quello che vedete dalla finestra dell'Ostello, alle 15.
Quando Paolo Nori - lo scrittore emiliano che guida il corso di scrittura in miniera - ci dà questo primo compito per la pausa di pranzo, mi sento spiazzato dalla banalità.

Ma quando lo faccio presente, imparo un'altra cosa.
"Lo so - fa lui - è banale. Ma l'ho fatto apposta per vedere come ve la cavate. Se lo stimolo del titolo è modesto, quello che scriverete sarà tutta roba vostra. Nel bene e nel male".

Ecco il mio compito.

"Fuori dalla finestra vedo la famiglia tedesca che gioca nell'immensa piscina del Resort Hotel, circondata dai pennoni con tutte le bandiere d'Europa.
Dicono che dal roof garden del 7° piano, si veda tutta la costa nord occidentale sarda.

Mi ricordo quando venni qui, nella calda estate del 2008.
Oltre questa finestra c'era solo un campo verde e selvatico, fermo sotto un sole di cicale".

mercoledì 6 agosto 2008

Scrittura in miniera (1)

"Sulla terra leggeri... Piccolo Festival sulla Leggerezza di Mezza Estate" con la collaborazione della "Scuola elementare di scrittura emiliana all'estero" di Paolo Nori.

Questo il testo della locandina, che mi ha letteralmente stregato, fin da quando mi ne ha parlato mia figlia.
Sì, perché era lei che era stata invitata e anche da uno dei principali ideatori, Flavio Soriga, un giovane scrittore sardo, affermatosi con il libro "Sardinia Blues", vincitore del Campiello.

Così, sono rimasto al mio posto, secernendo invidia da tutti i pori, fino a quando mia figlia mi dice che non potrà andare, per via di uno stage universitario che slitta nella conclusione.
"Allora ti secca se ci vado io?, le chiedo un attimo - anzi mezzo - dopo.

******

Arrivo accompagnato in macchina, dopo essere atterrato ad Alghero, in una ex miniera dismessa e circondata solo dal borgo originario dei minatori e dalle poche case dei pescatori, infilate in una forra della costa.

Appena apro lo sportello, sento i profumi della Sardegna. Delle sue erbe aromatiche, distese sotto un sole caldo di cicale.

Siamo nell'ostello appena inaugurato e qui non solo dormirò, ma seguirò insieme agli altri le lezioni di scrittura tenute da Paolo Nori, uno autore emiliano molto apprezzato per la sua narrativa diretta e spiazzante.

So che dovrò dividere una doppia, ma non so ancora con chi.
Intanto appoggio in camera la mia valigia e scappo giù, verso la spiaggia, che già dagli ultimi tornanti appariva incredibile con i suoi ciottoli grigi come le rocce che la delimitano e il mare azzurro e così trasparente da lasciare a vista il fondale anche quando diventa più profondo.

Sto in acqua quasi un'ora. Non mi capitava da anni. Mi piace dopo aver nuotato, fare il morto a galla e sentire i rumori dell'acqua con le orecchie sommerse.

Nel risalire, vedo che all'inizio della spiaggia, arretrato c'è un chioschetto, il "Sombrero", con una tettoia di incannucciato e semplici sedie intorno a pochi tavolini. Più in là, il pannello un po' scolorito in lamiera dei gelati, con i prezzi corretti su quelli della stagione precedente.

Mi sembra di essere tornato agli anni settanta, quando questi chioschi c'erano anche vicino Roma e io ci compravo la gassosa, che dopo il sale del mare, mi sembrava ancora più dolce e più buona.

Il primo giorno non abbiamo scuola di scrittura, così mi butto sul letto, giusto per riposare dieci minuti gli occhi... (dormo più di due ore)

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La sera si parte con gli incontri letterari in piazzetta, con un palco tutto nero sul quale c'è solo il manifesto del Festival della Leggerezza. Siamo proprio all'anti-Billionaire.

Flavio Soriga intervista Milena Agus sul suo ultimo romanzo "Mal di Pietre".

Dalla conversazione esce tutta la fragilità e la forza di questa scrittrice, che continua a ritenersi una precaria della scrittura, perché imprevedibili e capricciose sono le ispirazioni che le muovono la mano.

Quando si chiedono domande al pubblico, rompo il ghiaccio: "Lei è una professoressa in un istituto commerciale; ora che si è affermata, perché non lascia l'insegnamento?"
"Oh no! - risponde quasi spaventata all'idea - non lascerei mai il mio insegnamento, perché è il mio lavoro, quello che mi dà uno stipendio sicuro. Se invece dovessi mantenermi con la scrittura, non riuscirei più a scrivere niente, presa dall'urgenza delle scadenze e del bisogno. No, no... io sono troppo ansiosa... e poi, per scrivere ho bisogno di normalità".

******

Torno in ostello, si magia.
Mi siedo al tavolo e capito vicino a Flavio Soriga. Ci conosciamo direttamente.

"Sapessi quante raccomandazioni mi ha fatto mia figlia prima di partire - gli dico facendolo ridere - ... e non dire battute, non fare scherzi, non esagerare... mi ha fatto una testa così!"

"Stai tranquillo - mi fa lui - ora le dico che va tutto bene..."
"...io invece avrei un'altra idea: perché non la chiami dicendo che tu mi rispetti perché sono tuo padre..., ma che sto veramente facendo l'invadente". L'idea ci diverte.
Ma il piano non riesce solo perché mia figlia aveva spento già il cellulare.

Vado a letto morto di sonno.
E solo all'indomani saprò di aver dormito con un certo Enzo (piacere...) un bravo ragazzo di Treviso.

lunedì 28 luglio 2008

Pigrizia drastica

Spesso l'alibi per non fare niente è voler far tutto.

E' quello che penso quando sento chi proclama "O tutto, o niente".
Persone così tutte d'un pezzo, da non far niente, piuttosto che darla vinta al "poco".

Potremo chiamarla "pigrizia drastica".
Le sue vittime si agitano, inveiscono, brandiscono il famoso "ci vorrebbe ben altro..." e poi... non fanno nulla.
Ma nella gloria della coerenza. E magari, sentendosi pure "scomodi".

Il massimo, per un pigro.

giovedì 24 luglio 2008

Truffetta del cuoco

Buongiorno!
Mi giro verso chi mi ha salutato, ma non lo riconosco.
"Lei non si ricorda di me?... eppure io la vedo tutti i giorni dove va a mangiare" Rimango spiazziato, perché di solito mi faccio un panino per utilizzare la pausa pranzo per scrivire. Lui continua a sorridermi. E' un omone di chiara estrazione araba, che si professa cuoco tunisino del ristorante dove - secondo lui - io consumerei il mio pranzo di lavoro.
"E in quale ristorante lavora, scusi?.." Senza perdere il suo sorriso mi chiede di indovinare. Inizio a sentire puzza di bruciato. Non indovino e non ci provo nemmeno.
Allora lui attacca con la storia... "Sto andando all'ospedale Santo Spirito: se mi nasce un maschio io invito tutti a cena per mangiare a volontà... Ora però, il mio ristorante è chiuso. E io non ho soldi fino alla sua apertura.... Capisce il mio problema?"
Lo guardo dritto negli occhi per fargli capire che non attacca.
Lui capisce che gli è andata male. "Ok fratello... non fa niente", fa andandosene con il suo sorriso indissolubile.
Insomma, un'altra variante delle tante truffe.

Come lo racconto a casa, mi prendono subito in giro: per forza che ci provano con te... si vede subito che hai l'aria da rimbambito...

mercoledì 23 luglio 2008

Prima volta

Ieri è stata la mia prima giornata da militante.
Nel senso che ho svolto un turno di pulizia tavoli e ramazzamento pedana-ristorante nella Fiaschetteria della Festa dell'Unità di Roma.
Due ore in tutto, in cui il mio perfezionismo ha lottato continuamente contro il vento che mi faceva cadere le foglie là dove le avevo appena tolte.
Quando ho finito, pensando di aver fatto la mia parte, ho visto i militanti veri che in cucina continuavano a faticare tra fornelli e verdure, senza nessun problema, preparati a star lì per tutta la serata.
Allora mi è venuto in mente con quanta puzza sotto il naso - da membro della così detta società civile - mi sono affrettato tante volte a dichiararmi nelle riunioni politiche "non iscritto ad alcun partito", come fosse un certificato di purezza.
Quei militanti volontari - cucinando gratuitamente per gli altri - hanno una forza contagiosa. Basta lavorarci insieme e ci si sente subito riconciliati dalla loro fatica serena alla buona politica.

lunedì 21 luglio 2008

Sorpasso

"I sacerdoti pedofili vanno consegnati alle forze dell'ordine".

Sembra un concetto ovvio.
E invece il Papa ha dovuto affrontare una lunga elaborazione prima di abolire la sconcertante consuetudine fino ad oggi seguita, di spostare da un posto all'altro i preti pedofili.

Così. mentre il Governo sta cercando il modo di reintrodurre l'immunità per i parlamentari, bisogna dare atto al Vaticano di averla tolta ai preti pedofili.

Bene, dopo essere stati superati dalla Spagna in economia, ci tocca subire pure il sorpasso del Vaticano sulla legalità.
Non siamo messi benissimo.

lunedì 14 luglio 2008

Lettera per Eluana (a Giuliano Ferrara)

Buongiorno Direttore Giuliano Ferrara,

le scrivo in riferimento all'iniziativa promossa dal giornale Il Foglio, per far portare bottiglie d'acqua in Piazza del Duomo e denunciare la morte per sete di Eluana Englaro.

Io credo che Eluana, se non può vivere per sé, non deve vivere per noi.

Nessuno può chiedere di consumare lentamente una persona, come fosse un tributo alla nostra coscienza che non vuole essere disturbata da una scelta difficile.

Nessuno può essere così privo di pietà, da impedire ad un padre di poter seppellire la propria figlia e costringerlo invece ad avere la sua salma in casa per anni.

E allora, caro Direttore, credo che le bottiglie che saranno portate, saranno solo molotov d'ipocrisia.

Con profondo dissenso per la sua iniziativa
Massimo Marnetto - Roma

Saluto

Faccaimo sempre più fatica a salutarci.
Un gesto una volta semplice e cordiale, si è incrostato di significati.

Così, aumentano di giorno in giorno i tirchi di saluto. Quelli convinti che se non danno troppa confidenza, aumentano le loro quotazioni.

Il cattivo esempio viene anche dalla politica, dove ministri e parlamentari anche quando si stringono la mano, non si guardano. Questo vizzietto spesso lo sfoggiano anche con gli elettori.

Capita che il politico porge la mano, ma già guarda altrove, come a dire "ti do il contatto, ma non l'attenzione".
E io, se fanno così, non gliela stringo.

E' la mia battaglia (idealista, lo so) per relazioni più autentiche.

venerdì 11 luglio 2008

Giovane

"Buongiorno, Ragazze terribili" - "Ah.. Scusi, forse ho sbagliato numero... io cercavo l'organizzazione di un laboratorio di scrittura estiva..." - "Sì, siamo noi..."
Alla fine c'intendiamo e così mi metto d'accordo: andrò in agosto per tre giorni in una ex-miniera ristrutturata, per parlare di scrittura con altre persone, soprattutto ragazzi.

Mia figlia dice che sarò l'unico vecchio, ma la cosa non mi scoraggia. Anzi, ho già comprato i biglietti per l'aereo e un quaderno nuovo e profumato di carta fresca.
A tenere le "lezioni" saranno giovani scrittori e questo rende il tutto ancora più interessante. Apprendere da chi ha meno anni di me lo considero un privilegio.
Per la notte mi devo adattare a dividere una stanza da due con chi deciderà l'ostello, ma non mi crea nessun problema, anche se sarò leale dichiarando subito che russo come bue.

Non voglio fare il giovane. Lo sono.
Ma so che gli anni passano e presto arriverà il momento in cui per viaggiare, riterrò indispensabile una singola con bagno.

mercoledì 9 luglio 2008

No Morretti, no Pardy

Il giorno dopo aver partecipato a Piazza Navona, tutti a dirmi .. te l'avevo detto io.
E io incasso, Perché in parte hanno ragione. Ma solo in parte.
Infatti, sono andato "in piazza" mettendo in conto tante cose che non avrei condiviso, persino alcune da cui mi sarei dissociato, come infatti è avvenuto.
Ma quando c'è uno signor B, che armeggia intorno alla Costituzione, beh...io vado.

Anche se c'è Grillo che fa la sua marmellata di cose giuste e sbagliate,.. Travaglio che stecca sul PD e soprattutto scambiando per arrendevolezza la compostezza istituzionale del Presidente della Repubblica, uno dei pochi punti di riferimento di queste istituzioni traballanti, ecc.

Però, nonostante tutto, mi porto nel cuore la faccia di tante persone vere, con le quali condivido l'impossibilità ad abituarmi al berlusconismo. Ma soprattutto, la necessità di manifestarlo, "perché - come ha detto la Borsellino - nei momenti difficili della democrazia è ancora importante scendere in piazza".

Una cosa è certa:nonostante la presenza di Pancho Pardi, i girotondi - cioè cittadini autoconvocati - sono finiti con il ritiro del loro garante: Nanni Moretti.
No Moretti, no Pardy.

lunedì 7 luglio 2008

Stelle

Stavo innaffiando le piante in terrazza, quando si è alzato un venticello fresco... Bellissimo.
Un giorno lo farò... dormirò in terrazzo in una notte d'estate bollente come questa, per stare fresco e per vedere le stelle come quando viaggiavo in autostop e dormivo nel sacco a pelo sui prati. L'unico problema è la mattina, quando ti svegli con la faccia appiccicosa di umidità, ma basta una lavata e passa tutto.
Lo farò...

Vado

A Piazza Navona ci sarò.

Con tutti i miei dubbi e il rischio di sbagliare.
Ma senza rischio, non c'è cambiamento.

Ci vediamo là.
Massimo

giovedì 3 luglio 2008

Devo pensarci...

Mai sono stato così combattuto.
Parlo della partecipazione alla manifestazione dell' 8 luglio.

Da una parte si trova l'esigenza sacrosanta di denunciare le ultime devastazioni di Berlusconi; dall'altra, atteggiamenti di furbizia organizzativa e aggressività nei confronti delle scelte di Napolitano, Veltroni e del PD.

A suo tempo, ho dato - come molti altri - il mio contributo convinto ai girotondi.
Ma allora la reazione dei cittadini era chiara e univoca: il girotondo era un antifurto che scattava contro i ladri democrazia.

Adesso vedo il tentativo di prendere "due piccioni con una fava": manifestare contro Berlusconi e il suo governo e - già che ci siamo - bocciare il progetto del PD, in una fase cruciale della sua evoluzione.

Là eravamo cittadini auto organizzati senza partiti.
Qui, c'è l' IdV che ha preparato tutto senza coinvolgere nella progettazione dell'evento il PD - con cui ieri si è presentato alle elezioni - per lasciargli volutamente l'unico ruolo subalterno di... aderente.

Questa malizia da scarpe grosse e cervello fino non mi piace.

Ma poi mi chiedo: posso permettermi il lusso di queste riflessioni mentre Berlusconi saccheggia la democrazie e le sue regole?

Devo pensarci.
Devo pensarci fino all'ultimo.

Geniale

E' nell'entroterra siciliano, a Km 13 dalla costa di Noto. Una masseria ristrutturata con amore dai proprietari, bravi anche in cucina. E' lì che andremo con tutta la famiglia (cana esclusa: per motivi di salute resta a casa nel fresco, guardata e curata). Per le vacanze cerchiamo sempre di trovare un posto che offra mare e cultura, così da alternare giornate di bagni e sole ad altre di visite in posto belli (anche perché così la mia carnagione lenta all'abbronzatura ha un intervallo di tregua).
Anche quest'anno, puntuale come l'estate, il CdD, "Consiglio delle donne" (moglie + due figlie universitarie) ha riportato all'ordine del giorno il tema della "micragnosa", ovvero la nostra Micra di oltre 10 anni, in cui - a loro dire - si viaggia troppo stretti. Io sono invece a favore della Micra, perché è piccola - e quindi ottima per Roma - consuma poco e va ancora benissimo.
Così, durante l'ultimo CdD sul tema "Muoversi nelle vacanze" stavo per capitolare (basta, dobbiamo cambiare macchina), quando ho avuto l'idea geniale: voi andate in aereo, io scendo in Sicilia con macchina e bagagli; passo a Catania, vi prendo all'aeroporto e arriviamo tranquilli e sereni a destinazione.
Morale: per essere ecologici, bisogna sapersi organizzare (applausi).

martedì 1 luglio 2008

Talento & Merito

"Dizionario del pensiero organizzativo", presentazione del libro alla Feltrinelli.
Cuore del tema: c'è conflitto tra talento e merito?
Sì: il talento è merito solo se viene riconosciuto dall'organizzazione. Cioè, se è funzionale alla sua crescita, ma dal punto di vista di chi ha il potere di orientarla.
.
In Italia le organizzazioni - di lavoro, politiche e di pesniero - tendono al conformismo, che è l'acerrimo nemico del talento.
Questo infatti per sua natira provoca un cambiamento, un rischio; il conformismo invece, cerca nella ripetizione il consolidamento delle procedure e l'azzeramento del rschio.
Penso al PD, al rinnovamento della politica, alla resistenza dei conformisti: il cammino per il rinnovamento sarà lungo

venerdì 27 giugno 2008

Senilità

L'altro giorno sono andato a proporre le passeggiate urbane che organizziamo con gli amici della Associazione di quartiere al centro anziani della mia zona.
Non c'era mai entrato. Erano tutti contenti perché si inaugurava il giardino. Ho parlato della cosa (ripetendo con voce baritonale per i più sordi) e tutti sono stati attenti. Tutto era allegro; c'erano tramezzini e aranciate ben disposti sul tavolo, in attesa del parroco per una breve benedizione, che lasciasse poi via libera al buffet.
L'unica cosa malinconica che ho visto è l'insofferenza reciproca. Bastava un niente che si apriva subito un diverbio. Forse è questa la senilità: la fine per l'interesse alla relazione.

giovedì 26 giugno 2008

... sto provando, capendo.... riprovando...
Mica è facile mettere su un blog..