venerdì 28 novembre 2008

Soldi

Spesso chi dice di non essere attaccato ai soldi, ha già i soldi attaccati a sé.

lunedì 24 novembre 2008

Lotto

Rimango sempre male quando vedo pubblicizzare il gioco del Lotto.

Sanno tutti, infatti, che questo "svago" è diventato per molte persone una vera e propria malattia, come accade per qualsiasi gioco d'azzardo.

Ma quello che mi dispiace di più è vedere nelle ricevitorie dei bar, che sono le persone più povere a rovinarsi per giocare "a oltranza".

Altro che pubblicità; come sui pacchetti di sigarette, dovrebbero scrivere su ogni ricevuta "Il gioco del Letto se non è moderato, ti rovina"

giovedì 20 novembre 2008

Zucconi

Vittorio Zucconi arriva alla Feltrinelli scortato da Ezio Mauro e Ilvo Diamanti. Si siede su un tavolo disseminato di copie del suo ultimo libro
"L'Aquila e il pollo fritto".

E' di buon umore, come al solito.
Cede il primo intervento Mauro, che parla di come è bravo (Zucconi), di come scrive bene, del giornalismo, l'obiettività...

Diamanti dice altre cose sull'opinione pubblica italiana e americana, che i più radicali antiamericani stanno in America perché un paese libero non ha paura della dissidenza
Ma non tollera i bari, i furbi ed è in grado di strapazzare un presidente come Clinton non per quello che ha fatto con la stagista, ma perché ha mentito davantia una corte...

Zucconi dice altre cose serie, divertenti, ma una mi colpisce: solo il 6% degli americani ha il passaporto.
E penso che la maggior parte della popolazione americana mette raramente il naso fuori dal suo paese, ma poi comanda il mondo.

Anche nelle mode.
"Sapete - fa Zucconi a proposito di mode - da dove viene il modo che hanno oggi i ragazzi di portare le braghe calate? Dalle galere americane. Appena gli adolescenti dei quartieri poveri entrano in prigione, si vedono togliere la cinta per evitere che s'impicchino. Così, vanno in giro con i calzoni calati. Allora. i parenti e gli amici hanno iniziato a imitarli girando anche loro con i calzoni bassi sul sedere, sia per solidarietà, sia per far vedere che erano tipi tosti, da galera".

Esco mentre ancora stanno applaudendo per evitare la ressa e vedo un bel siparietto sull'uscio della libreria. Il sistema antitaccheggio che suona, la guardia giurata che ferma Diamanti e Mauro senza riconoscerli e ascolta le loro ragioni con la smorfia di chi fa collezione di scuse.
Quando arrivo anch'io all'uscita c'è Mauro sconsolato che insiste"...ma guardi glielo giuro, noi siamo dei relatori e questa è una copia che ci hanno regalato..."

domenica 16 novembre 2008

Rischio

La cosa che invidio di più a Obama?
La voglia di rischiare dei suoi elettori.

Qui da noi, se parli di cambiamento, devi sempre accollarti il bagaglio ingombrnte dell'identità, del "non si butta mai niente".

Una valigia senza rotelle carica di passato rassicurante, che pesa, rallenta, sfinisce... finché non arriva uno che dice "Meglio rinunciare"

Nel nome dell'identità, ovviamente.

giovedì 13 novembre 2008

Utopia

Sogno (sì, anch'io sogno...) gli SUIP - Stati Uniti d'Israele e Palestina.
Con capitale comune Gerusalemme e arabi e ebrei pacificati, mischiati, solidali.

Che lottano uniti contro la siccità.
Che offrono la loro esperienza come mediatori culturali per la risoluzione dei conflitti tra Occidente e Oriente, come una ONU del deserto.

Dove i giovani la sera vanno a ballare
E qualcuno fa l'amore sulla spiaggia...

domenica 9 novembre 2008

Usura

"Silenzio assordante": basta.
Non ne posso più di questa espressione.

Vorrei che esistesse un'Agenzia contro l'usura delle parole, per denunciare chi ne abusa impunemente.

venerdì 7 novembre 2008

Giacca

C'è un negozietto dietro a Campo de' Fiori dove vendono giacche usate.
Ma belle e in ottime condizioni.

La prima volta che ne ho comprata una, ho fatto uno scherzo a mia moglie.
"Vedi - le ho detto - questo sono quelle con cui vestono i morti... e dopo il funerale gliele levano, le stirano e le vendono"

Ricordo ancora il suo viso inorridito mentre io continuavo con grande tranquillità il resoconto.
"Se ci fai caso - le feci avvicindadole con cinismo una manica al vico - si sente ancora l'odore di candela"
"Ma è orribile!", sbottò alzandosi d'impulso per guadagnare distanza dall'orrido indumento.

Ovviamente, le spiegai tutto e ci ridemmo insieme, ma quando oggi le ho fatto vedere il mio ultimo acquisto, lei mi ha fatto "E' una giacca nuova o è del morto?"

Gaffe

"Scusa Bonaiuti, perché tutto 'sto casino... ma il motto di Obama non è Sì, ci abbronziamo, Yes we tan?

No Silvio... è Yes we can

mercoledì 5 novembre 2008

Usa: bella lezione

C'è il valore superiore dell'unità - di partito o nazionale - che alla fine impone la riconciliazione: è questa la lezione più alta di queste elezioni americane.

La si è vista tra la Clinton e Obama dopo l'aspra battaglia delle primarie; e più solennemente tra Obama e Mc Cain, nel bellissimo discorso - da obamiano gliene do volentieri atto - che lo sconfitto ha rivolto al "suo Presidente", riconoscendone la vittoria nel nome dell'unica patria.

E qui, il paragone con l'Italia, non conforta.

Da Berlusconi che parla di brogli se perde (e poi si rifiuta persino di riconoscere la vittoria di Prodi).
Alle primarie - di cui tutti si dicono sostenitori a parole - ma che nessuno vuole svolgere, per paura che la competizione degeneri in faziosità e provochi una spaccatura difficile poi da ricomporre, proprio per la debolezza del "valore superiore" dell'unità.

martedì 4 novembre 2008

uno-due

  1. Per fare l'opinione pubblica, bisogna rendere pubbliche le proprie opinioni.
  2. Se pochi lo fanno, deperisce la democrazia

domenica 2 novembre 2008

Didattica

"Non è possibile che gli studenti abbiano provocato il fermo della didattica per tutto questo tempo" fa il mio collega.
E' una didattica diversa, dico, ma sempre un modo per imparare.

Durante un'occupazione si comprende - forse per la prima volta - che la politica non è quella cosa noisa di cui non si capisce niente e che non serve a niente. Quando ti viene addosso ha la forza di un treno e può spazzare via il tuo presente e il tuo futuro in un colpo solo.

Si capisce il rapporto di forze che contrappone gli interessi; la democrazia per decidere che fare (e i prepotenti che non vogliono rispettare la maggioranza); la tattica, l'informazione, il potere della parola e dell'intelligenza.

Quando gli studenti si mobilitano, torna di moda l'intelligenza.
Sì, ci sono gli eccessi, ma tutto questo mi sembra molto didattico.

sabato 1 novembre 2008

Coyote

"Negli USA, fa il mio amico americano, votiamo poco, intorno al 25%".
Perché?
"Per poca cultura e tanti debiti. Se sei immerso nella sopravvivenza, tutto il resto ti sembra insignificante. Occorre un'istruzione medio-alta per capire tutta la catena di cause ed effetti che legano un presidente alle tue rate mensili. E pochi ce l'hanno"
E Obama?
"Lui ha fatto capire a parecchie persone che si può vivere meglio se c'è un presidente che provoca un cambiamento"
Vincerà?
"Dipende da quanti hanno capito il valore del loro voto, perché per anni è stato svalutato. Obama di questo si è occupato in tutta la sua campagna. Ha guardato dritto negli occhi gli indebitati senza protezione sanitaria e ha detto: io da solo non posso aiutarti, ma se mi voti possiamo vivere meglio tutti. Non solo i ricchi".
E ci riuscirà?
"In Italia ho imparato ad essere superstizioso... anche perché Mc Cain mostra le sue cicatrici di guerra come segno d'identità americana. E l'America è piena di uomini e donne rovinate dalle guerre, che si riconoscono nelle sue menomazioni".
Come passerai la notte del voto?
"Sveglio come un coyote, attaccato alla CNN e con una scorta di birre in frigo..."