martedì 22 dicembre 2009

Invasione

Temo l'invasione.

La fine della civiltà che mi è stata tramandata, a causa della lenta crescita di questa orda che si espande in tutto il territorio.

Di giorno in giorno, si fanno più arroganti, non si vogliono integrare perché odiano la nostra cultura, disprezzano i nostri simboli nazionali, la nostra Costituzione. Fanno strani riti, a cui partecipatano uomi e donne che urlano. incitati da oratori che predicano lo scontro di civiltà.

Noi all'inizio li abbiamo accolti con disponibilità, ma loro ci hanno sempre ripagato con disprezzo e chiusura

Temo l'invasione dei Leghisti.

sabato 19 dicembre 2009

Welcome

Bilal vuole raggiungere la sua ragazza Minah emigrata in Inghilterra.
Con la terra se la cava bene e in tre mesi arriva dall'Iran fino alle coste di Calais.

Perché lì inizia l'acqua.
Un elemento dove non si sa muovere, come nel mondo dei suoi amici figgiaschi anche loro, che lo emarginano subito.
L'amore brucia e il diciassettenne Bilal decide di investire i suoi ultimi soldi per prendere lezioni di nuoto e imparare a vincere anche l'acqua del mare che la separa da Minah.

Simon si presta, ma con scarso entusiasmo.
Ha altre rogne per la testa, come la sua relazione matrimonale che si sta sgretolando di giorno in giorno. La sua ex moglie, un attivista che sfama gli immigrati portando loro cibo fino sulla spiaggia, lo rimprevera di essere indifferente ai problemi sociali. E Simon incassa, incapace di reagire a questo suo fallimento.

Quando capisce i propositi di Bilal lo sconsiglia col il distacco dell'ex campione di nuoto, spiegandogli che per attraversare la Manica a nuoto ci vogliono anni di allenamento e la fortuna di non incontrare una petroliera che ti schiaccia.

Ma per Bilal, Minah è la sua unica ragione di vita. E per lei è disposto a perderla.
Il film ha un passo leggero; senza colpi di scena porta il confronto tra i due sempre più su un piano esistenziale: un francese che ha tutto per sopravvivere, meno un senso da dare alla sua vita; un migrante che non ha nulla, ma ha un sogno che lo accende di energia e resistenza.

Welcome non è un film dalla grande gestualità, ma la sua potenza sta proprio nel minimalismo anti-spettacolare.
La solidarietà emerge dal quotidiano come se fosse la cosa più scontata del mondo.
Un uomo che aiuta un altro uomo non fa un'opera buona, ma semplicemnte una cosa normale.

Simon scopre che la storia del ragazzo e lentamente se ne fa carico.
Il suo impellente sogno d'amore è quasi il riscatto del suo fallimento matrimoniale.
Anzi, di più: può dare un senso alla sua vita.

Philippe Lioret - autore e regista - realizza un film forte, scarno, essenziale sul tema dell'immigrazione, senza siparietti sentimentali.

E con questa sua sobrietà è riuscito toccare le incrostazioni di ipocrisia e razzismo che ognuno si porta dentro. E solo questione di profondità.

venerdì 18 dicembre 2009

Sputo fiscale

Un altro scudo fiscale, la proroga del precedente.

Un altro insulto a chi con il reddito fisso tiene sulle spalle il peso di gran parte delle spese del Paese.
L'ennesima conferma che questo Governo premia con forti sconti i ricchi furbi evasori e spreme le buste paga dei contribuenti onesti fino all'ultimo centesimo.

Altro che scudo fiscale, questo è uno "sputo fiscale", che mostra il disprezzo verso la progressività della tassazione, prevista dalla Costituzione.

Ancora una volta - nei fatti - violata.

martedì 8 dicembre 2009

Escamotage

Riunione d'urgenza dell'Ufficio Stampa del PDL per trovare una soluzione dopo l'incidente diplomatico provocato dalla Lega con il Cardinale Tettamanzi e le dichiarazioni di Fini sul presepe pieno di extracomunitari "a partire dai re Magi".

Ho trovato! - fa un prestigioso avvocato - faremo il "Presepe Breve".
Silenzio nella sala riunioni; molti si grattano la testa...

Ma non capite? - incalza il prestigioso avvocato - noi diciamo a Porta a Porta che il Presepe è di tutti; poi facciamo un bel decreto legge che impone la chiusura del presepe il 5 gennaio; la notte stessa organizziamo uno sgombero con la forza pubblica di pastorelli, pescivendole, oche e pecorelle; così quando il 6 arrivano i re Magi non c'è più niente, neanche un presepe; e loro se ne tornano indietro, senza che nessuno ci possa dire che siamo razzisti..."

Applausi e pacche sulle spalle.
Tutti si avviano al buffet natalizio nella stanza di là.

domenica 6 dicembre 2009

Viola

Stappiamo l'Italia!
Forse è questa la frase che sintetizza meglio il NO B Day.

Perché tutti noi del corteo sentivamo che il problema di questo paese è diventato il blocco a cui Berlusconi l'ha condannato con il suo bullismo politico.

Ma c'è ancora chi pensa che manifestare contro questo sopruso sia "fare un favore a lui".
Beh, a questi fini strateghi, mandiamo un messaggio chiaro: non ne possiamo più dei tentennamenti del PD, delle sparate di Di Pietro, delle furbizie di Casini, dello spaccacapellismo della Sinistra.

Qui c'è un grumo eversivo anticostituzionale che si chiama berlusconismo e un paese - il nostro - che rischia l'ictus democratico.
Ecco, mentre l'opposizione continua a dire nei microfoni di partito che ci vuole ben altro, è questo il "fuori onda" che viene da Piazza San Giovanni.

(Perché proprio il viola? Vien fuori dalle nostre bandiere rosse, mischiate alla nostra incazzatura nera...)