sabato 30 aprile 2011

Diversamente sensibili?

Quando a Roma vogliamo manifestare come associazione Libertà e Giustizia, andiamo (giustamente) a chiedere l'autorizzazione alla Questura.

Là inizia - con funzionari dobbiamo dire sempre dialoganti - una lunga "trattativa" perché quasi tutti i luoghi che proponiamo ci vengono negati in quanto vietati o dichiarati "sensibili".
Concordato finalmente il posto, dobbiamo firmare un impegno a "non arrecare disturbo al normale svolgimento delle attività lavorative".

Ora ci chiediamo: perché a Roma ci sono tutte queste precauzioni, mentre a Milano i fan di Berlusconi - davanti al Tribunale che non svolge attività politica, ma "lavorativa" - possono allestire una "postazione" con tanto di potente impianto di amplificazione per canti ed esternazioni - che si sentono nelle aule - con striscioni avio-sostenuti ed enormi palloni azzurri - che si vedono dalle finestre?