lunedì 2 aprile 2012

Mucche e cinesi

Cos'è più strano una mucca che piove dal cielo sulla tua fidanzata o un cinese che ti piomba in casa?


Quando ho visto nei titoli di testa di "Cosa piove dal cielo?" la scritta - tratto da una storia vera - ero pronto all'inverosimile e questo bel film argentino non mi ha deluso.

Lo scorbutico negoziante di ferramenta italo-argentino, Roberto, soccorre d'istinto un cinese spinto fuori da un taxi in corsa, pensando di poterlo affidare subito a qualcuno, ma nessuno lo vuole.



Neanche Roberto lo vuole tra i piedi e la sera lo abbandona ad una fermata dell'autobus in una notte di pioggia, ma poi non riesce a cenare.

Sa che vuol dire la solitudine - è orfano fin da ragazzo, non si è mai sposato - e sa che il "cinese" ha solo lui che può aiutarlo. Lascia le sue salsicce calde nel piatto, va a riprenderlo dove lo ha lasciato e lo ospita.



Nessuno parla la lingua dell'altro. Capiscono che sono entrambi due uomini soli, che il caso ha fatto incontrare.

Il cinese almeno ha la speranza di trovare suo zio emigrato anni prima.

Roberto ha solo il suo negozio e passa la vita contando le viti, per vedere se i fornitori lo imbrogliano.



Si concede un unico svago: collezionare notizie assurde ritagliate dai giornali, per dimostrarsi che la vita non ha senso, in balia com'è del caso.

L'amore di Maria avrebbe un senso, ma questo non rientra negli schemi di Roberto e delle sue abitudini.

Le uniche cose che gli fanno compagnia.



Poi è proprio il caso ad offrirgli una possibilità.

Scopre il valore del cinese quando è partito, perché ha trovato lo zio che non ha mai smesso di cercare.

Scopre lo spreco dell'attesa, anche se arredata di abitudini.



Scopre che le cose cadono raramente dal cielo.

Se le vuoi, devi farle succedere.