sabato 27 ottobre 2012

Fermato (per ora)

Uno Stato dove l'uomo più ricco e potente non può evadere in pace il fisco, ma deve addirittura rispettare la legge come un pensionato qualsiasi, è uno Stato barbaro.

E' questa la traduzione "in chiaro" delle esternazioni  rilasciate da Berlusconi subito dopo la sua condanna per una frode fiscale, che gli ha permesso di non versare milioni di tasse che gli paghiamo noi; e di accumulare 270 milioni di fondi neri.  Quelli che di solito servono per corrompere e pagare attività illegali.

Il ventennio di attacchi del miliardario alla legalità e all'uguaglianza - cioè alla Costituzione - è alla fine fallito.

Con le leggi sartoriali confezionate dai suoi avvocati-onorevoli abbiamo corso rischi enormi e riportato ferite ancora aperte, ma la legge è - ancora - uguale per tutti.
Gli insulti di Berlusconi alla neutralità dei giudici che lo condannano - cioè alla sovranità del Popolo di cui sono espressione - tradiscono  il vittimismo eversivo di un uomo intimamente antidemocratico.
Anche questo Cavaliere  - sostenuto da cultori dell'individualismo, corrotti devoti e a loro insaputa  e da  psuedo-cattolici in cerca di esenzioni ed appalti - poteva farcela a distruggere la Democrazia.

Ma questo 26 Ottobre, la marcia su Roma è stata fermata.