Da allora, basta il solo sospetto (fumus) di questo evento e l'aula può negare l'autorizzazione all'arresto.
Ora la situazione si è ribaltata, perché il pericolo viene "da dentro" il palazzo.
Infatti, anche senza alcun "fumus persecutionis" i parlamentari si sottraggono dall'arresto connesso a reati ordinari, che scatterebbe per ogni altro cittadino.
L'ultimo caso Milanese è stato scandaloso e ancor più lo sarà quello di Romano.
Così la nostra democrazia si scopre senza strumenti contro il "fumus privilegii".
Una lacuna grave.
Perché ogni volta che il Parlamento sottrae alla giustizia ordinaria un suo membro, erode un pilastro della Costituzione: l'uguaglianza.
Nessun commento:
Posta un commento