venerdì 24 aprile 2009

Minigonna

Le mie giovanili frequentazoni con il volontariato dei Gesuiti, mi regalano spesso il contatto con dei "preti" veramente interessanti.

Uno di questi è un comboniano, che da cadetto dell'Accademia di Livorno si è trovato a fare il missionario in Africa.

"L'Africa mi ha attratto subito. Ho voluto studiare teologia in Uganda e tutti gli studenti si sorprendevano quando dicevo che ero di Roma, perché tutti volevano andare a studiare a Roma. E' stato un periodo di maturazione incredibile. L'unico problema per me era che non potevo marinare mai una lezione, perché ero una macchia bianca nell'aula e se mancavo si vedeva subito".

Parla volentieri e con competenza di informazione avvelenata, quella che nasconde le nefandezza degli speculatori dei paesi ricchi, "dove però si manda 1 euro col telefonino per l'Africa".

"L'informazione corretta sull'Africa è la prima forma di solidarità. Quella di cui ha più bisogno"

Non fa sconti. Sa i fatti. E li racconta.
Ma non rinuncia all'umorismo quando si sente chiedere come debba essere una buona informazione.

"L'informazione deve essere come una minigonna:
- abbastanza lunga da coprire l'essenziale
- abbastanza corta da destare interesse
- con un'apertura per lasciare spazio al mistero"

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