lunedì 13 dicembre 2010

Mattarelum?

Nel recente incontro dei Viola, sono stato invitato a parlare di legge elettorale in rappresentanza di Libertà e Giustizia.
Ho detto che l'obiettivo rimane una legge nuova e condivisa, ma per non passare troppo tempo per definirla mentre vige questa legge, occorre l'umiltà e la lungimiranza di tornare - intanto e rapidamente - al mattarellum.

Il problema infatti non è solo il blocco delle liste e la nomina dei parlamentari, quanto il premio di maggioranza.
Che trasforma una minoranza in una superpotenza parlamentare con il 55% dei deputati.
Allora è bene dirci che se perdiamo le elezioni, perdiamo la Costituzione.

B. non solo sverserebbe leggi ad personam nelle falde del sistema giuridico, ma diverrebbe Presidente della Repubblica.

Con conseguenze nefaste.
Come il potere di nomina di un terzo dei giudici costituzionali (per giudicare la costituzionalità delle leggi in suo favore); la presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura (in modo da condizionare la nomina e rimozione dei giudici scomodi).

Ecco perché mi sono scontrato con Pannella, che di fronte a questo baratro, si attarda su partitocrazia e berlusconismo.
Cambiare questa legge elettorale prima delle prossime elezioni non è una priorità, è un'emergenza

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