giovedì 25 dicembre 2008

Il giardino di limoni (film)

Salma è una donna palestinese, che vive di quello che riesce a procurarsi dai suoi alberi di limoni, un piccolo appezzamento ereditato dal padre.
La sua vita cambia quando nel terreno confinante viene a vivere il ministro della difesa israeliano.

I suoi alberi vengono visti come un possibile nascondiglio di eventuali terroristi, così si decide di tagliarli.
Salma è sola. Il suo unico figlio maschio è a New York e le due femmine sono alle prese con la dura vita dei Territori Palestinesi.
Mentre cerca di capire come reagire, le costruiscono una barriera attorno al limoneto, che le impedisce di innaffiare.
Intanto, dall'altra parte, nella villa del ministro, la moglie inizia a capire che sta succedendo qualcosa. Quando Salma scavalca la barriera per andare ad accudire i suoi limoni ormai quasi secchi, il suo sguardo per un lungo attimo si aggancia a quello della giovane moglie del ministro. In quel silenzio c'è una richiesta d'aiuto che passa da donna a donna, e la israeliana ne resta turbata, tanto da prendere le difese della palestinese in una conversazione con il marito.
Salma chiede aiuto ad un avvocato amico di famiglia, disposta a tutto pur di salvare la sua terra. L'avvocato crea un caso e i media si iniziano ad interessare della vicenda, tanto da chiederne spesso conto al Ministro, nelle interviste, che per questo motivo inizia ad infastidirsi seriamente.

L'inaugurazione sfarzosa della villa del ministro stride con con la dignitosa povertà in cui vive Salma, ormai corrosa dall'ingiustizia di essersi vista respingere anche la sua richiesta giudiziale di primo e secondo grado.

Ma il giovane avvocato vuole ricorrere alla Suprema Corte e tiene accesa la sua speranza, mentre tra i due nasce un sentimento, subito contrastato dal capo villaggio, che mette in guardia la donna dal non profanare la memoria del suo povero marito con comportamenti disdicevoli.

Salma e l'avvocato rimangono uniti nella loro battaglia, come nel loro amore. Tutto quello che ottengono è una sentenza che sostituisce lo sradicamento dei limoni, con la loro potatura a 30 centimetri.

Salma tocca con mano la sua impotenza. Esce dall'aula della Suprema Corte sconfitta e confusa, quando ancora una volta incontra lo sguardo della moglie del ministro, che sfidando tutti i divieti, era voluta andare all'udienza.
Le due donne non si parlano mai; ma sono a modo loro alleate contro uomini - il marito ministro e il capo villaggio arabo - che non capiscono le cose con la loro stessa intensità.

E' un film duro e delicato insieme. Che unisce la denuncia dell'ingiustizia, con la speranza della vita, sempre pronta rifiorire.
Come un albero di limone.

1 commento:

Anonimo ha detto...

questo invece l'ho visto: una meraviglia! Ho rivisto da poco l'attrice in 'the visitor' un'altra piccola meraviglia, e mi sono emozionata come quasi fosse una mia parente (non so se nel caso di una vera parente mi sarei emozionata tanto!)
un saluto