lunedì 12 aprile 2010

Basilicata, coast to coast (film)

Ci siamo persi e così ci siamo trovati.
Io che cercavo di andare a vedere un altro film (ma sono arrivato alla cassa in ritardo...)
Loro che decidono di andare a piedi a Scansano Jonico per suonare...

Basilicata, coast to coast è un film che mi è veramente piaciuto (e che consiglio) per la sua originalità (e una fotografia della campagna lucana da mozzare il fiato).

Il gruppo di amici sgangherati suona alle feste di paese per vincere la noia della routine, finché non decide d'iscriversi al festival di Scansano.

Appena saputo che sono stati accettati, decidono di unire emozione a emozione, caricando tutto su un carro tirato da un paziente cavallo, per andare a piedi fino alla meta.

Una giornalista fallita (Mezzogiorno) viene incaricata di filmarli e lei lo fa controvoglia, finché non viene la sua depressione non viene espugnata dalla loro ingenuità.

Nelle stradine interne, tra splendidi paesaggi, si dipanano storie di vita, di delusioni, di sapori in un'atmosfera minimalista, da picari di terra.

Il fascino della pellicola è nei suoi contrappunti: la lentezza della marcia che si stacca dalla frenesia quotidiana; l'autenticità delle relazioni che risalta sugli atteggiamenti fasulli di chi vuol sembrare quello che non è; la solitudine dei luoghi rispetto al traffico consueto; il ritardo come metafora anti-competitiva, tra falò notturni e temporali estivi.

Tutti bravi - ad iniziare da Papaleo - che ha anche partecipato alla scenggiatura.
Alessandro Gasman - attore fasullo e perdente reale - in quel mucchio vagante ricorda l'armata Brancaleone del padre.

Alla fine arrivano a Scansano, ma in ritardo...

Ma il tempo che sembra perso, si rivela un unguento prezioso, che con la sua lentezza risana le ferite di tanti.
E l'occasione che sembra persa, è il premio che nel rovesco della storia, spetta solo a chi arriva ultimo.

3 commenti:

Melandroweb ha detto...

Finalmente un film lucano.

giacy.nta ha detto...

Io sono lucana ma vivo lontano dalla Basilicata da tanto tempo. Mi è capitato di addentrarmi da ragazza nei luoghi del film. c'è un silenzio pesante più del piombo che annichilisce, azzera tutto. Più volte ho pensato che, per sentirsi vivi, lasciare quei posti è necessario. Sono così antichi e primitivi che ti annullano. Complmenti per la tua recensione. l'ho trovata poetica e davvero calzante

Massimo Marnetto ha detto...

Grazie Giacynta.
Hai detto bene: la Basilicata evoca il primitivo. O meglio, il primordiale.
E infatti, i lucani che ho conosciuto hanno un'energia dentro incredibile.
A presto
Massimo