giovedì 14 agosto 2008

Ciao cana

Trilly è morta.
Così, di sera. Nella casa al mare.

La cana aveva 14 anni, ma mia moglie e mia figlia si sono disperate, nonostante sapessimo della sua grave cardiopatia. L'altra figlia è in Sicilia e abbiamo deciso di dirglielo al suo ritorno per non rovinarle la vacanza.

Io ho dovuto consolare tutti, ma con un macigno dentro.
Anche se le ho fatto tutti i dispetti possibili:
  • moto- orecchie: impugnate come fossero il manubrio di una moto con tanto di piccola ma fastidiosa rotazione per il gas di quella destra con rumore corrispondente
  • lifting cinese: tiraggio della collottola sopra la nuca fino a richiamare la pelle del viso per farle venire gli occhi lunghi da cinese
  • rapina in banca: alzare il sedere puntandolo verso i presenti e gridando "fermi tutti o sparo" (i miei nipoti da piccoli morivano dalle risate e mi chiedevano sempre di ripetere la scena...)
  • cana-canguro: alzarle da dietro le zampe anteriori e stringerle con le ginocchia quelle posteriori, per poi fare insieme dei salti da canguro.
  • i topetti di Frosinone: mimavo con le due mani dei topetti che si avvicinavano furtivi ai suoi polpastrelli per toccarglieli, cosa che le dava un gran fastidio (cantando con voce stridula un motivetto che mi sono inventato: siamo i topetti di Frosinone, siamo scesi alla stazione, affamati e molto arzilli, ci mangiamo le zampe di Trilly) e lei vedendo due "cose" camminare sulle dita verso le sue zampe, non sapeva a quale dedicarsi e ringhiava giarandosi nervosamente di qua e di là... fino a mordermi una delle due mani, ma piano.

Le dicevo spesso - per scherzare con le figlie che l'avevano tanto voluta - Non so se possiamo tenrti in casa, piccola cana, vedremo come ti comporterai...

Le abbiamo fatto il massaggio cardiaco, ma rimaneva ferma sul pavimento. Sembrava impossibile che fosse morta, aveva mangiato e girava sotto il tavolo a cena, come sempre, in cerca di qualche grassetto di prosciutto.

Dopo che sono riuscito a calmare un po' mia figlia e mia moglie, abbiamo scavato una buca in giardino, di notte, vicino alla palmetta. Poi ho chiesto a loro di allontanarsi e di lasciarmi solo.

Ho preso Trilly e l'ho adagiata nella buca in una posizione ancestrale, mettendole la testa nella sua posizione preferita. Sembrava dormisse.

Poi, ho iniziato a coprirla di terra, iniziando dal fondo e quando le ho coperto anche il muso, ho pianto anche io, in silenzio.

Va bene - le ho detto alla fine sudato, appoggiato alla pala - abbiamo deciso: potrai rimanere con noi.

6 commenti:

Habanera ha detto...

Ho un nodo in gola che mi sta strozzando. Non me lo aspettavo, non sapevo fosse così malata.
So cosa vuol dire, ho vissuto la tua stessa esperienza e so quanto vuoto lasciano questi nostri amici che ormai fanno parte della famiglia.
Ciao, cana.

Massimo, un abbraccio
H.

Massimo Marnetto ha detto...

Grazie Antonella.
Le tue parole mi hanno fatto veramente piacere.
Ti voglio bene.
Massimo

Solimano ha detto...

A me è successo con la gatta, dopo più di dieci anni di convivenza. Il veterinario voleva darmi un gattino, ma ho detto di no, si soffre troppo, dopo.

grazie Massimo
Solimano

Giuliano ha detto...

Caro Massimo, chi ha avuto un casa un animale lo sa: non tutti i cani sono uguali, non tutti i gatti sono uguali. Anche gli animali sono come noi, ce ne sono di cattivi, di stupidi, di teneri e di feroci.
Ma un cane-cane è sempre meraviglioso, così come un gatto-gatto.

Anonimo ha detto...

So cosa vuol dire quando un cane muore... L'ultimo che ho avuto aveva 18 anni, da allora non ho avuto il coraggio di averne una altro. Ti conosco adesso, ma ti sono vicina. Giulia

Massimo Marnetto ha detto...

Grazie anche a voi, Solimano, Giuliano e Giulia, per l'affetto.
Un abbraccio.
Massimo