martedì 2 settembre 2008

Il PD che vorrei

Il PD arriverà presto al momento della verità: il tesseramento.
Io - da non iscritto - gurderò alla partecipazione e all'innovazione.

Difficile tornare alla ruotine dei partiti classici, dopo l'esperienza delle primarie.
Certo, non chiedo che si facciano primarie tutti i giorni, ma si potrebbero utilizzare non solo nuove tecnologie, ma nuove idee per coinvolgere i "militanti".

Bene le consultazioni on line (mini-referendum) ed altre esperienze di "democrazia on line".
Ma io mi riferisco soprattutto a iniziative di "animazione politica" per non rassegnarsi alla visione delle partite, come avveniva nelle sezioni.

Esempi?
  • Far realizzare (a giovani e non) dei "corti-inchiesta" su temi sociali, artistici, economici(immigrazione, sballo dei giovani, coro-vita, bellezza, casa, paure, ambizioni... ) per creare consapevolezza
  • E poi farli circolare, discuterne con gli autori, premiare chi ha tirato fuori temi inesplorati...
  • Realizzare radio o tv di quartiere gestite da e per i cittadini.
  • Organizzare incontri periodici d'arte (foto, lettura, musica...)
  • Gemellarsi con Circoli di un'altra città, italiana e europea... (un circolo del PD di Catania con uno di Bologna; uno di Roma con uno del PSOE di Valencia...)

Insomma, animare i luoghi della politica affinché succedano cose interessanti, per far sì che occuparsi degli altri - insieme agli altri - torni a diventare appassionante.

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