domenica 11 gennaio 2009

Valzer con Bashir (film)

Rimozione o ricomposizione? Scordare per non soffrire dei propri errori..o capire, a costo di ricostruire il mosaico della nostra parte peggiore?

Queste domande le sentiamo in convegni spesso noiosi, mentre il regista Ari Folman le usa per una narrazione scarna (servendosi della tecnica del fumetto animato) e trascinante, per descrivere il suo sforzo nel recuperare la memoria annullata in coincidenza con la sua esperienza militare in Libano.

Il subconscio lo aspetta la notte, quando 26 cani rabbiosi si sguinzagliano nei suoi sogni fino a svegliarlo d’angoscia.

L’ex soldato (alter ego di Folman) allora decide di ricostruire il suo passato per stanarlo dal suo subconscio e guardarlo in faccia.
Va a trovare i suoi ex commilitoni per acquisire informazioni; consulta i suoi amici, una psicologa… e il mosaico si riempie lentamente di tessere.

La scoperta è tragica: Folman era nella divisione che ha consentito ai Falangisti Libanesi di compiere indisturbati il massacro dei civili palestinesi nei campi di Sabra e Chatila.

Un ricordo che emerge con un collegamento – se possibile - ancora più inquietante, quello della strage ad opera dei Nazisti nel ghetto di Varsavia.

Folman ha capito il peso di quella complicità e del perché il suo cervello ha tentato di occultarla.

Il suo cartoon non lascia scampo ad alibi, fino a dissolversi per far posto ad immagini originali di donne palestinesi che rientrano nei campi distrutti e disperate riconoscono i corpi dei loro uomini, bambini, vecchi, impastati di sangue e polvere delle macerie.

Il regista israeliano non giudica nessuno, consapevole che in questo travagliato pezzo di mondo la logica della ragione e del torto non basta più a spiegare i lunghi anni di atrocità reciproche.

Mostra solo l’insensatezza e l’orrore della guerra, non con l’autocritica feroce dei registi americani che hanno raccontato il Vietnam, ma con il distacco di chi viene soprafatto dagli eventi in cui non riconosce la propria indole.

Il suo corto si rivolge al suo popolo, non come un atto di accusa, ma piuttosto di sfida; a non rimuovere gli Olocausti provocati, per ricordare solo quello subito.
Una coincidenza con le operazioni di Gaza non prevista, quanto deflagrante.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho sentito di questo film e andrò a vederlo, ciao. Giulia

Anonimo ha detto...

Se arriva a Trieste vado a vederlo anch'io, altrimenti aspetto il dvd, che m'appare ipotesi più probabile, vista la programmazione scacciapensieri dei cinema della mia città.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Proprio oggi mi son chiesta perché non ero andata a vederlo e ho scoperto che qui è uscito in giugno e io ero di nuovo in Italia. In sala non c'è più, anche io cerchero' il dvd!