martedì 6 gennaio 2009

Viola

All'inizio non ci volevo andare.

Vedere le immagini a rallentatore per oltre 10 minuti la reputavo un'esperienza al di là della mia sensibilità artistica.
Poi ho scoperto che la mostra di Bill Viola - uno dei maggiori esponenti della video art newyorkese - era abbinata a quella dei 40 anni della Primavera di Praga e allora sono andato.

Viola mi ha colpito.
L'altissima definizione dei filmati, la loro proiezione in sale completamente buie, la lenta scansione delle immagini dei corpi e dei volti degli attori che rappresentano le emozioni umane è un mix... ipnotico.

L'arte esplora da tempo le emozioni della velocità; mai aveva reso con tanta bellezza quelle della lentezza.

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