Buongiorno Direttore Giuliano Ferrara,
le scrivo in riferimento all'iniziativa promossa dal giornale Il Foglio, per far portare bottiglie d'acqua in Piazza del Duomo e denunciare la morte per sete di Eluana Englaro.
Io credo che Eluana, se non può vivere per sé, non deve vivere per noi.
Nessuno può chiedere di consumare lentamente una persona, come fosse un tributo alla nostra coscienza che non vuole essere disturbata da una scelta difficile.
Nessuno può essere così privo di pietà, da impedire ad un padre di poter seppellire la propria figlia e costringerlo invece ad avere la sua salma in casa per anni.
E allora, caro Direttore, credo che le bottiglie che saranno portate, saranno solo molotov d'ipocrisia.
Con profondo dissenso per la sua iniziativa
Massimo Marnetto - Roma
lunedì 14 luglio 2008
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2 commenti:
"Nessuno può chiedere di consumare lentamente una persona, come fosse un tributo alla nostra coscienza che non vuole essere disturbata da una scelta difficile."
Anch'io sono di questo parere.
Aggiungo che il logoramento prodotto dal dolore dell'impotenza, a fronte di una situazione tragicamente irreversibile, è altra vita che se ne va.
zena
Verissimo, cara Zena.
Una sofferenza inutile e per questo ancora più crudele.
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